BARI – I medici di famiglia oggi sono più di 3000 nel territorio pugliese. Purtroppo, però, secondo le stime della Regione Puglia, con i pensionamenti questo numero è destinato a dimezzarsi nel 2025.
Così aumenterà il numero di pazienti che ogni medico di base dovrà gestire. Infatti, oggi un medico deve gestire una media di 1000 pazienti. Così, la Regione ha stabilito la presenza di un medico di famiglia con una media di 1300 abitanti.
In questo modo, si crea il tempo necessario per formare i nuovi medici di famiglia. La decisione, però, potrebbe causare dei disagi nei paesi più piccoli, cioè con un numero di abitanti più basso rispetto ai 1300 pazienti previsti dalla nuova normativa.
In più, già oggi, su 3300 medici disponibili, ci sono 300 zone senza copertura. Per risolvere la situazione, il compito delle Asl territoriali è di assegnare i professionisti alle zone scoperte attraverso bandi pubblici.
Anche qui, però, i dati parlano chiaro. Le Asl riuscirebbero a coprire così solo il 30% delle zone senza medici di famiglia. I motivi di questi risultati scarsi sono:
- pochi medici;
- scarsa “appetibilità” economica di alcune zone;
- problemi logistici, perché il medico dovrebbe spostarsi oggi giorno tra diverse località piccole per arrivare al numero di pazienti da assistere.
Medici di famiglia: cosa dice la Fimmg
Il sindacato dei medici di base Fimmg ritiene che l’aumento dei pazienti per medico di famiglia e l’aumento delle borse di specializzazione per gli studenti di Medicina permetterà di ottenere un risultato ottimale.
Così, i pazienti saranno seguiti al meglio e non si avranno disagi nelle zone periferiche. In più, va ricordato il ruolo dei medici di base che, con il loro lavoro, salvano la vita dei pazienti e permettono di gestire meglio le file negli ospedali, consentendo le visite specialistiche solo quando c’è davvero bisogno.
Infatti, la Regione Puglia ha varato di recente anche un provvedimento che richiede dal medico di famiglia anche un infermiere per fare gli esami diagnostici più semplici.