Maria D’Enghien la Principessa di Taranto

La rievocazione storica de “Il Matrimonio di Maria d’Enghien” permette di rivivere nello splendido scenario della Città Vecchia di Taranto i momenti più importanti del matrimonio di Maria d’Enghien, Principessa di Taranto e Regina del Regno di Napoli. Durante il matrimonio, Ladislao inviò l’anello nuziale attraverso Paolo Orsino ed entrò a Taranto dopo tre giorni di trattative. Ad attenderlo, alle porte della città, vi era la Principessa vestita d’armatura per consegnargli le chiavi della città. Marino delli Falconi, Signore di Roccaforzata, volle ospitare il Re nella sua casa e il matrimonio fu celebrato nella cappella di san Leonardo nei pressi del Castello il 23 aprile 1407, nel giorno di san Giorgio.

I festeggiamenti durarono un mese e un giorno e il 24 maggio Maria partì per Napoli dove fu accolta con fervore dai Napoletani che l’accompagnarono fino alle porte di Castelnuovo. La rievocazione storica di Maria D’Enghien la Principessa di Taranto” narra che Maria visse qui con i figli e con le amanti del re. Intanto, Ladislao era in Puglia per iniziare una politica di pace e per questo elargiva nuove concessioni come il Mercato di Maggio e la proroga di quello di agosto.

Maria D’Enghien la Principessa di Taranto poi divenne autorevole

Giungeva nel frattempo a Taranto una flotta guidata da Giacomo de la Marche. Maria fu regina solo di nome e trascorse una triste vita nelle stanze di Castelnuovo fino alla morte di Ladislao il 6 agosto 1414. Dopo la morte del fratello, Giovanna II, fa imprigionare Maria ed i suoi figli. Esse furono liberate forse nell’agosto del 1415 quando Giacomo di Borbone entrò a Napoli per sposare Giovanna II. la rievocazione di Maria D’Enghien la Principessa di Taranto” narra che Maria ebbe di nuovo il possesso della Contea di Lecce e divenne autorevole grazie ai matrimoni dei suoi figli Giovanni Antonio con Anna Colonna, nipote del papa, Gabriele con Giovannella Caracciolo, Maria con Antonio Acquaviva e Caterina con Tristano di Clermont. Morì a Lecce il 9 maggio 1446 e fu sepolta con grandi onori nel vecchio monastero di Santa Croce.

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