Come cambierà il Cashback (e quando arrivano i rimborsi)

Il Cashback è stato sospeso e non sarà valido per il secondo semestre del 2021, come originariamente previsto: il meccanismo non sarà però abolito del tutto, anzi, tornerà a partire dal 1° gennaio 2022, ma con delle regole nuove. Intanto slittano le date di pagamento del Super Cashback: i pagamenti, che sarebbero dovuti arrivare entro 60 giorni, arriveranno entro 150 giorni, quindi entro la fine di novembre di quest’anno. Lo slittamento della tempistica non dovrebbe riguardare i rimborsi da 150 euro (per chi ha effettuato più di 50 transazioni in un semestre), ma solo quelli “premiali” da 1.500 euro.

Cashback sospeso: la novità nel Decreto Lavoro e Imprese

La novità è contenuta nel Decreto Lavoro e Imprese, ovvero nel Decreto n. 99 del 30 giugno 2021, pubblicato in Gazzetta Ufficiale e dunque disponibile alla consultazione. L’articolo 1 del Decreto è dedicato infatti alle Disposizioni in materia di utilizzo degli strumenti di pagamento elettronici, relativamente alla sospensione del programma Cashback e credito d’imposta POS. L’articolo segue affermando la sospensione del programma per il secondo semestre 2021. Inoltre, si legge che “i rimborsi speciali […] sono erogati entro il 30 novembre 2021 ed entro il 30 novembre 2022, sulla base di una graduatoria elaborata in via definitiva successivamente alla scadenza del termine per la decisione sui reclami da parte di Consap”.

Per quel che concerne i reclami, infatti, si legge quanto segue. “Avverso il mancato o inesatto accredito del rimborso previsto per il periodo sperimentale di cui all’articolo 7, l’aderente può presentare reclamo entro 120 giorni successivi alla scadenza del termine previsto per il pagamento“. Inoltre l’aderente può presentare reclamo “avverso la mancata o inesatta contabilizzazione nell’app IO e nei sistemi messi a disposizione dagli issuer convenzionati, del rimborso cashback e del rimborso speciale entro rispettivamente il 29 agosto 2021 e il 29 agosto 2022“.

Il credito d’imposta per l’acquisto o noleggio del Pos

Ci sono novità anche in merito al credito d’imposta. Viene infatti introdotto l’articolo 22-bis: “Credito d’imposta per l’acquisto, il noleggio o l’utilizzo di strumenti che consentono forme di pagamento elettronico e per il collegamento con i registratori telematici”. Il decreto informa pertanto gli esercenti attività di impresa, arte o professioni che effettuano cessioni di beni o prestazioni di servizio nei riguardi dei consumatori finali che, se acquistano, noleggiano o usano strumenti che permettono forme di pagamento elettronico collegate agli strumenti con riferimento al Dlgs n. 127/2015, tra il 1° luglio 2021 e il 30 giugno 2022, avranno diritto a un credito d’imposta parametrato al costo di acquisto, di noleggio, di utilizzo degli strumenti stessi, nonché delle spese di convenzionamento e delle spese sostenute per il collegamento tecnico tra gli strumenti.

Il credito d’imposta spetta nel limite massimo di spesa per ciascun soggetto di 160 euro così ripartito:

  • 70% per i soggetti i cui ricavi e compensi relativi al periodo d’imposta precedente siano di ammontare non superiore a 200 mila euro;
  • 40% per i soggetti i cui ricavi e compensi relativi al periodo d’imposta precedente siano di ammontare superiore a 200.000 euro e fino a 1 milione di euro;
  • 10% per i soggetti i cui ricavi e compensi relativi al periodo d’imposta precedente siano superiori a 1 milione di euro e fino a 5 milioni di euro.

Come cambierà il Cashback di Stato nel 2022

La sospensione, come spiegato dal premier Mario Draghi, è dovuta prevalentemente al “carattere regressivo del cashback destinato a indirizzare le risorse verso categorie e aree del Paese in condizioni economiche di migliori”. Ci sarebbe dunque il carattere discriminatorio del programma alla base della sospensione semestrale e al possibile ripensamento per il primo semestre 2022, in quanto la misura va a favorire le famiglie più ricche. Inoltre “è probabile che le transazioni elettroniche crescano per effetto del Cashback soprattutto in settori già a bassa evasione, come la Grande distribuzione organizzata, piuttosto che in quelli critici”.

Possibile che per il prossimo anno s’intervenga su alcuni aspetti più critici del programma, come le microtransazioni (che saranno analizzate anche per erogare i rimborsi relativi al primo semestre 2021 per valutarne la liceità) e per l’appunto la componente discriminante sotto l’aspetto reddituale.

Cashback gennaio-giugno 2021: un po’ di numeri

Da dicembre (periodo in cui era operativo il cosiddetto Cashback di Natale) al 29 giugno 2021, sono stati 8.940.524 i cittadini che hanno aderito al programma, per un totale di 799.803.400 transazioni. Gli strumenti di pagamenti attivati sono stati invece 16.489.945.

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