Account di Trump bloccato da Twitter, l’ira del presidente

La sospensione dell’account di Trump da parte di Twitter è stata motivata dal fatto che i tweet postati dal presidente sono apparsi come una istigazione alla violenza. I tweet scritti di recente da Trump sono stati analizzati con molta attenzione e dall’analisi è emerso che le sue parole potevano spingere i sostenitori a compiere atti criminosi. Dopo Twitter anche Facebook e Instagram hanno bloccato i profili ufficiali del presidente, e mentre Twitter non ha stabilito tempi e durata del blocco, le altre piattaforme hanno sospeso l’account per 2 settimane. Anche gli social hanno dunque optato per la linea dura e questo ha fatto arrabbiare molto il presidente.

Account di Trump bloccato, dure le reazioni

Il blocco dell’account di Trump è avvenuto dopo i fatti drammatici che si sono verificati a Capitol Hill, durante i quali Trump è apparso fuori controllo. Il presidente ha infatti cercato di telefonare ai sostenitori repubblicani per far ribaltare l’esito dei voti. Pare che Trump sia anche arrabbiato per la questione dell’impeachment, che per lui sarebbe il secondo. A lanciare l’iniziativa per un impeachment di Trump è stata la speaker della Camera dei rappresentanti, Nancy Pelosi. Anche lei infatti si è rivoltata contro il presidente uscente e ha intenzione di portare avanti la sua iniziativa prima del 20 gennaio, giorno in cui dovrebbe esserci l’insediamento di Joe Biden.

Calo di Twitter Wall Street

Da parte sua Twitter ha ribadito di aver bloccato l’account di Trump per non correre il rischio che quanto da lui dichiarato potesse spingere ad un aumento della violenza. Il social ha anche aggiunto che già in precedenza il profilo del presidente era stato sospeso, ma in caso di ripetute violazioni lo avrebbe bloccato definitivamente. Dopo la sospensione i titoli di Twitter hanno registrato un forte calo a Wall Street, del 2,78%. Duro è stato anche il commento del figlio di Donald Trump verso quanto accaduto, la sospensione dell’account secondo lui è immotivata e può essere considerata come una violazione della libertà di parola.

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