L’ONU denuncia la situazione precaria dei diritti umani in Libia

L’ONU è preoccupato per la tragica situazione in cui vertono i diritti dell’uomo in Libia, dati anche i problemi che il conflitto sta avendo sui civili, sui giornalisti e anche sui difensori dei diritti dell’uomo. Questo è ciò che si legge in un comunicato che è stato firmato dall’Ufficio dell’Onu per i diritti Umani, Colville.

Durante il 2019, il nostro ufficio insieme alla missione di sostegno per le Nazioni Unite in Libia sino ad ora ha documentato ben 284 morti civili e circa 360 feriti dopo il conflitto armato, con un aumento pari a un quarto delle vittime che si sono registrate nello stesso periodo lo scorso anno.

La principale causa delle vittime civili è stata data dai bombardamenti aerei, con un bilancio pari a 182 morti e più di 200 persone ferite.

Tra il mese di gennaio e di novembre, circa 8600 migranti sono stati intercettati dalla Guardia Costiera Libica e successivamente riportati nel paese. Però secondo l’Onu la Libia non può essere considerata in alcun modo un porto sicuro per lo sbarco dei migranti.

Al momento, l’Unione Europea alla luce dei problemi che si stanno verificando in Libia, specie a Tripoli, sta reiterando il suo appello a tutte le parti della Libia, affinché cessino le azioni militari, ricominciando il dialogo politico.

Inoltre, sottolinea il portavoce dell’UE, Borrell, che tutti i membri della comunità internazionale devono rispettare e osservare l’embargo sulle armi diramato dall’ONU.

POTREBBE INTERESSARTI
Cambia impostazioni privacy