Tragedia di Quargnento. Confessa il responsabile dell’esplosione che ha causato la morte dei vigili del fuoco

Nel giorno del lutto cittadino, dopo che si sono tenuti i funerali dei tre vigili del fuoco, arriva la notizia che tutti attendevano. Confessa il responsabile dell’esplosione che ha strappato la vita di tre vigili del fuoco, durante lo svolgimento del loro lavoro.

C’è una svolta nelle indagini della Procura di Alessandria, con la confessione di Giovanni Vincenti, il proprietario della cascina che è esplosa causando la morte di tre Vigili del Fuoco e il ferimento di altri due e di un carabiniere. Nella notte, l’uomo ha confessato e ora è indagata anche la moglie.

Confessa il proprietario della cascina di Quargnento

Giovanni Vincenti ha confessato che voleva riscuotere i soldi dell’assicurazione che aveva sul mutuo. La moglie, Antonella Patrucco, è stata indagata a piede libero. Testimoni hanno raccontato che anche lei ha partecipato assieme al marito alla progettazione dell’incendio doloso.

L’uomo è stato accusato di disastro doloso e di omicidio plurimo volontario. Anche di lesioni volontarie nei confronti dei due vigili del fuoco e del carabiniere, vivi per miracolo e rimasti feriti.

Giovanni Vincenti 51enne ha dichiarato che non voleva uccidere nessuno, ma invece poteva evitare questa strage, avvertendo i soccorritori di ciò che stava per accadere.

Ha dichiarato: “Non ho detto niente perché ero sconvolto”, ma in questo modo si è reso responsabile di omicidio volontario.

I vigili del fuoco potevano essere salvati

Dopo la prima esplosione, i vigili del fuoco sono stati avvertiti e sono accorsi sul posto per lo spegnimento delle fiamme che si sono sprigionate e che avrebbero potuto invadere anche la zona circostante.

Il proprietario sapeva che altre bombole da lì a poco sarebbero esplose. Si trovavano altre cinque bombole infatti nell’edificio principale programmate per l’1:30. Giovanni Vincenti poteva mettere in guardia i soccorritori, che si sarebbero potuti salvare, ma così non è stato. C’erano trenta minuti di tempo per farlo.

Giovanni Vincenti in carcere e la moglie indagata

Dopo sei ore di interrogatorio, l’uomo è crollato dinnanzi i carabinieri del comando provinciale di Alessandria e dei magistrati della procura.

Gli investigatori hanno avuto chiara la situazione dopo che hanno visto la situazione economica dell’uomo che aveva con le banche debiti per centinaia di migliaia di euro.

I carabinieri, guidati da Michele Lorusso, hanno scoperto che Vincenti non pagava più l’assicurazione sulla casa, ma improvvisamente l’ha riattivata e ha esteso la polizza assicurativa a un massimale di un milione e mezzo di euro, facendo aggiungere anche la clausola per “fatto doloso altrui”. Voleva simulare una vendetta altrui, a detta sua per invidia.

E’ risultato che l’uomo ha acquistato sette bombole di gas, il luoghi e momenti diversi e da un vicino si è fatto prestare un flessibile utilizzato per tagliare le inferriate e simulare così un’effrazione.

Poi le cose sono andate male perché i timer non sono scattati tutti nella stessa ora e così dopo il primo scoppio nell’edificio più piccolo, i vigili del fuoco, Antonino Candido, Marco Triches e Matteo Gastaldo, erano la durante la seconda esplosione.

La prova schiacciante che sia stato proprio Vincenti il responsabile si è avuta quando a casa sua sono state trovate le istruzioni del timer.

Per l’uomo si sono aperte le porte del carcere. La moglie per il momento è indagata a piede libero.

POTREBBE INTERESSARTI
Cambia impostazioni privacy