Ex Ilva: fondi famiglia Riva non a bonifiche? Pronto emendamento M5S, parla Turco

TARANTO – Nel DL Milleproroghe è stata inserita la destinazione dei fondi sequestrati alla famiglia Riva e acquisiti da Ilvia S.p.a. in amministrazione straordinaria a favore di Acciaierie d’Italia, con modifica anche dello scopo. Mario Turco (Movimento 5 Stelle) esprime la propria indignazione in merito. “Le risorse sequestrate, infatti, erano destinate alle attività di bonifica delle aree più inquinate a ridosso dell’abitato cittadino, escluse dall’attuale perimetro industriale, in modo da risarcire i cittadini dei danni subiti e riqualificare così il territorio”. La proposta contenuta nel DL Milleproroghe, però, prevede di trasferire le risorse della bonifica a favore di una società pubblica-privata, modificandone così la destinazione e contravvenendo al principio di concorrenza e alle norme sugli aiuti di Stato. Stando a quanto informa la relazione di accompagnamento del decreto, “le risorse sarebbero destinate al processo di decarbonizzazione sulla cui reale sostenibilità si nutrono forti dubbi e di cui non si conoscono ancora i contenuti, tempi di realizzazione e conseguente fabbisogno finanziario”. Per Turco “Taranto non può accettare questo ennesimo sacrificio e rinviare ancora una volta le tanto attese bonifiche, con i conseguenti rischi che ciò comporta sull’ambiente e sulla salute dei cittadini”.

Pronto emendamento M5S

Turco informa inoltre che insieme al Movimento 5 Stelle è pronto un emendamento per destinare alle bonifiche ex Ilva i fondi sequestrati ai Riva. “Adesso invitiamo le altre forze politiche che si sono accodate al nostro disappunto a sostenere nei fatti l’emendamento al DL Milleproroghe che presenteremo in Parlamento per ripristinare i fondi per le bonifiche dell’ex Ilva di Taranto. Siamo certi che tanti nostri colleghi sosterranno questa proposta facendo fronte comune per destinare tali risorse alle bonifiche”. L’invito è poi esteso ai rappresentanti di altri livelli istituzionali “che possono farsi da promotori, con il loro colleghi di partito, e appoggiarci in questa sacrosanta battaglia di civiltà”. “Oltretutto”, prosegue Turco, “l’attuale configurazione della norma prevede di dirottare gli investimenti dalle bonifiche al ciclo produttivo dell’acciaio, spacciando questa mossa come un progetto di decarbonizzazione”.

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