Rinaldo Melucci su ex Ilva: “Catastrofe annunciata”

TARANTO L’idea di ArcelorMittal di 4700 esuberi (di cui più della metà entro il 2020) non è una sorpresa per il primo cittadino del capoluogo ionico.

Infatti, Melucci parla di “Catastrofe annunciata”. Per il sindaco, sono mesi che la società utilizza la cassa integrazione ordinaria e straordinaria mentre parla ai tavoli con il Governo di esuberi.

Quindi, il primo cittadino chiede il Governo: “Ora ci dica come se intende mantenere aperta la fabbrica come assicurerà reddito a migliaia di cittadini e bonifiche miliardarie ad una città che ha sacrificato tutto per il bene e il prestigio dell’Italia” .

Oltre a Rinaldo Melucci, anche Confindustria manifesta perplessità

Non solo Rinaldo Melucci esprime tensione. Anche Confindustria Taranto manifesta le proprie perplessità. Secondo Antonio Marinaro, gli esuberi sono un impatto enorme per la città, ma che non sta neanche in piedi.

Infatti, al presidente di Confindustria Taranto sembra strano che la diminuzione dei dipendenti possa coincidere in qualche modo con un aumento di produzione. Si parla anche di 8 milioni di tonnellate all’anno.

Ora, da Confindustria si aspettano che il Governo possa riavviare la trattativa e placare gli animi, visto che anche i sindacati sono sul piede di guerra. Infatti, gli esponenti dei sindacati hanno dichiarato che l’offerta di ArcelorMittal era irricevibile.

Quindi ora le manifestazioni passeranno direttamente a Roma. In più, manca la decisione dell’area a caldo da parte dell’ingegnere Valenzano. Infatti, l’ingegnere deve decidere se mantenere attivo l’altoforno 2 con una proroga, oppure se mantenere in qualche modo anche se non per il 13 dicembre la scadenza fissata dal tribunale per la chiusura.

Senza questo altoforno ArcelorMittal ha già dichiarato di non avere la possibilità di produrre, e quindi di pensare a una rescissione del contratto con il Governo.

POTREBBE INTERESSARTI
Cambia impostazioni privacy