Paralisi del sonno: rimedi, quanto dura e come svegliarsi

Martedì 16 marzo si festeggia la Giornata mondiale del Sonno: in questo articolo vogliamo affrontare uno dei suoi disturbi più frequenti, che induce spesso le persone a cercare su internet informazioni a riguardo, anche perché, possiamo tranquillamente dirlo, le prime esperienze possono risultare piuttosto terrificanti: stiamo parlando delle paralisi del sonno. Tranquillizziamo subito tutti gli avventori: non c’è nessun pericolo, ma è bene comunque conoscere i sintomi principali, i rimedi (perché non riuscire a svegliarsi non è affatto riposante come esperienza), la durata media e soprattutto come svegliarsi, adottando alcune tecniche.

Cos’è la paralisi ipnagogica (o ipnopompica)

La paralisi ipnagogica è un disturbo del sonno che si manifesta o poco prima dell’addormentamento o poco prima del risveglio. Questo disturbo è chiamato paralisi proprio perché rende incapace il corpo di muoversi e il soggetto che ne soffre non riesce neppure a parlare, o a urlare. Non c’è nulla di cui preoccuparsi, non si è diventati improvvisamente paralizzati: siamo di fronte a un allungamento importante della fase REM, oppure (nel caso in cui dovesse arrivare prima dell’addormentamento) a un suo inizio anticipato (in questo caso si dovrebbe parlare di paralisi ipnopompica).

Paralisi del sonno è pericolosa?

Una domanda molto frequente posta da chi ha avuto almeno una volta nella vita questo disturbo è la seguente: è pericoloso questo tipo di paralisi? No, a meno che non sia correlata a una patologia come può essere quella della narcolessia (si considera infatti che il 40-50% dei narcolettici soffra di paralisi del sonno). È anche vero che il 40% delle persone è stato colpito almeno una volta da questo disturbo e spesso solo e unicamente quella volta. Nei casi di manifestazioni più frequenti, invece, le conseguenze potrebbero ripercuotersi sulle attività quotidiane, poiché successive a una nottata di sonno affatto riposante.

Altro aspetto da non sottovalutare è lo stato d’ansia che possono procurare queste paralisi. Chi ne soffre lo sa, la sensazione di essere completamente coscienti, ma di non potersi muovere, né tantomeno urlare, nonostante tutti gli sforzi che si facciano può essere terribile. Soprattutto se condita da allucinazioni notturne: spesso, infatti, a questa paralisi ipnagogica (o ipnopompica) si associano anche delle allucinazioni uditive o sensoriali, con la sensazione che non si è soli, che qualcuno ci sta guardando, o non è distante da noi, o ancora con un coro di voci e sussurri tutt’attorno. Non mancano anche le allucinazioni visive, per lo più luci e colori agli angoli degli occhi, e in questo caso si parla di immagini ipnagogiche. Un vero e proprio incubo a occhi aperti, che sono semplicemente il decorso della fase di sonno (e di sogno) non ancora completata, che poi è alla base della paralisi. Infatti, durante il sonno, il corpo è autoregolamentato dal cervello, che gli impedisce di muoversi e agire compulsivamente, specie nel caso di sogni agitati: la mancanza di questo aspetto potrebbe provocare disturbi più gravi, come il sonnambulismo.

Un altro aspetto che si avverte durante la paralisi nel sonno è il formicolio lungo il corpo: generalmente, più si tende a voler muovere il corpo, più il formicolio aumenta, segno che la parte addormentata del corpo si sta sbloccando.

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Paralisi del sonno cura: rimedi e come svegliarsi

Paralisi del sonno rimedi è un altro tra i trend di ricerca per gli utenti che soffrono di questo disturbo. Rimanere paralizzati non piace a nessuno, dopotutto. Le paralisi notturne possono essere anche una fase del sonno e a esse seguire non un risveglio, ma un proseguimento dell’attività onirica. In ogni caso, chi è colto da paralisi vuole solo una cosa: svegliarsi. Ribadendo che queste paralisi non sono pericolose e che non bisogna essere colti da panico (anche se risulta molto difficile una volta che la si prova, soprattutto se è la prima volta), ci sono alcune tecniche che si possono usare per svegliarsi senza traumi.

Tecniche di rilassamento

La tecnica principale è quella del rilassamento, che impedisce di entrare nel panico, evitando all’ansia di farsi strada. Ripetere nella mente una frase come “Sto solo vivendo una paralisi del sonno, tra poco mi sveglierò” può aiutare a rilassarsi e a ridurre la sensazione di “batticuore”. Altra tecnica è quella di focalizzarsi sui movimenti che cerchiamo di imprimere agli arti, alle dita dei piedi o a quelle delle mani. Spesso, concentrandosi su questi movimenti, si riesce a “tradurli” nella realtà.

Consigliamo di evitare di urlare finché non esce un suono dalla bocca: nonostante sia un metodo che a volte (ma solo a volte) funziona, non è una metodica molto serena con la quale svegliarsi e spesso si finisce per essere agitati sul letto, svegli, con la sensazione di minaccia e una tensione costante che si ripercuote nei minuti successivi, senza dimenticare la tachicardia.

Tecniche di prevenzione

Concludiamo con alcuni rimedi di prevenzione: non mangiare pesante e soprattutto aver terminato almeno 90-120 minuti prima di coricarsi. Evitare di bere caffè, alcol o fumare sigarette è anche un ottimo aiuto. Inoltre le paralisi del sonno avvengo in particolar specie se si dorme supini, soprattutto se si è molto stanchi (e se la spossatezza o lo stress risultano essere causa della paralisi). Dormire su un fianco aiuterà a evitare di avere questo particolare disturbo.

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