Moneta da 1 lira con la bilancia: quanto vale oggi?

Le lire hanno contrassegnato la vita di svariate generazione di Italiani, fin dalla loro prima forma di utilizzo, addirittura da prima dell’Unità d’Italia, dai regni preunitari del Nord e poi divenuta la moneta ufficiale del Regno d’Italia, fino alla completa rifondazione con il “Passaggio” alla Repubblica, che ha portato una lunga serie di emissioni “nuove” e diversificate fin dal 1946, anche se la moneta di cui tratteremo oggi è arrivata alcuni anni dopo, ossia l’emissione da 1 lire con la Bilancia nota anche come Cornucopia.

Il valore di questa moneta è stato da sempre considerato “poco utile” soprattutto con il passare del tempo, che ha portato una netta svalutazione della lira.

Con la dismissione della valuta ovviamente le cose sono cambiate e le monete anche di piccolo taglio sono state effettivamente utilizzate come oggetto raro.

Moneta da 1 lira con la bilancia: quanto vale oggi?

Moneta da 1 lira con la bilancia: quanto vale oggi?

Dal 1946 sono state concepite dalla zecca una serie di monete molto diverse rispetto a quelle monarchiche secondo un decreto arrivato poche settimane dopo la proclamazione della Repubblica: in particolare le prime nuove emissioni sono state quelle da 1, 2 e 5 lire che hanno sostituito le precedenti.

La moneta da 1 lire in questione non è stata la prima dell’epoca repubblicana, ma la seconda, conosciuta proprio con il termine 1 lire Cornucopia in quanto ciò che è presente sulla moneta non è un corno ma una cornucopia che simboleggia l’abbondanza e quindi la ricchezza.

Emessa dal 1951 per molti anni, è stata considerata di poco interesse collezionistico fin dal principio, ed a causa del forte deprezzamento della lira, avvenuto fin dagli anni Cinquanta, anche collezionistacamente è stata una moneta abbastanza ignorata, però ha un suo “senso”. Per vari motivi, inerenti anche alle emissioni di tipo diverso, dalla metà degli anni 50 la produzione si è interrotta per poi riprendere in quantitativi comunque importanti dal decennio successo, ed è rimasta stabile fino addirittura al 2001, anche se queste monete sono state praticamente considerate inutili già dagli anni 80.

E’ comunque una moneta rara, che però in alcuni casi può presentare alcune varianti interessanti in anni specifici come il 1952, 1952 e poi 1988, anni sicuramente dove la produzione è stata non rara ma comunque ridotta anche per motivazioni diverse, in questo caso un esemplare vale da circa 10 euro (se ben conservato) fino ad oltre 40 euro, valutazione comunque raggiungibile solo in caso di una moneta tenuta realmente bene.

Tutti gli altri esemplari non hanno un vero e proprio valore collezionistico, se si esclude quello “nostalgico” che comunque rende un pezzo del genere immancabile in una collezione.

 

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