Se c’è una banconota a terra vicino al Bancomat fai attenzione: ecco perchè

In Italia, così in buona parte del mondo l’idea di denaro è associata alle monete ma soprattutto alle banconote, che idealmente corrispondono all’idea dei “soldi” intesi come condizione quantificabile e come potenziale oggetto munito di potere d’acquisto, anche se nell’ultima decade abbiamo assistito ad una affermazione sempre più costante in tal senso del denaro elettronico, spesso preferito a quello “fisico” perchè molto più difficile da “rintracciare”. I vari ATM bancari e postali però continuano ad essere presente sul territorio nazionale, condizione che porta inevitabilmente all’affermazione di concetti diversi anche in ambito di raggiro. Cosa bisogna fare se troviamo una banconota in terra, accanto al Bancomat?

E’ una condizione probabilmente legata ad una truffa “vecchio stampo” ma comunque efficace.

Ecco come funziona.

Se c’è una banconota a terra vicino al Bancomat fai attenzione: ecco perchè

banconota a terra vicino al Bancomat

Ovunque è presente denaro, può scattare una truffa: è qualcosa di molto semplice da capire, e si applica anche al ruolo moderno dell’ATM che oramai ha una funzione di eroga soldi in quanto quelal informativa, legata al saldo ed all’estratto conto, è oramai stata per buona parte soppiantato dall’home banking, ossia dalla possibilità “naturale” di ottenere funzioni ed informazioni attraverso la propria app bancaria.

La truffa della banconota fa ricorso ad un concetto di distrazione “causata” solitamente da due “soci” che individuano la vittima, intenta a prelevare denaro (quasi sempre sono  le figure più vulnerabili a cadere nel tranello, come gli anziani), ma al momento giusto uno dei due individui che fa scattare la truffa fa notare la presenza di una banconota in un angolo, nei pressi dell’ATM ma comunquee abbastanza vicino. Solitamente questa persona è quella piazzata in modo da far distrarre la vittima in un momento preciso, ossia quando il denaro è stato ottenuto ed è in “attesa” per essere prelevato, oppure poco dopo la fuoriuscita della tessera, che solitamente è accompagnata da un suono specifico ed inconfondibile.

Quasi sempre si fa un utilizzo di una frase come “Scusi, è sua quella banconota?” o “Guardi che ha perso una banconota”, condizione che quasi sempre porta una sensazione di smarrimento momentanea, che fa abbassare la guardia anche per più di una manciata di secondi. Tempo sufficiente per consentire un’azione di “furto” della tessera o del denaro.

Ecco perchè anche una persona scafata può effettivamente cadere nel tranello in questione: meglio tenere gli occhi molto aperti e non fidarsi di nessuno quando si effettua una operazione simile al Bancomat.

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