Monete con errore di conio: pazzesco, ecco quanto possono valere

Le monete costituisicono fin da epoche molto remote ed oramai passate sia “il denaro” nella sua forma pratica e durevole in assoluto ma anche una sorta di versione “ridotta” delle varie storie che corrispondono ai paesi effettivi che si sono prodigati a coniarle, e sia le emissioni passate che quelle specificatamente recenti risultano essere fonte di  grande interesse storico e collezionistico in senso assoluto. In maniera più specifica gli errori di conio sono alcuni dei fattori che riescono a dividere maggiormente i giudizi, ma le monete con errore di conio possono valere anche cifre decisamente importanti.

Cosa è un errore di conio? E come viene stabilito se può avere un valore effettivamente elevato oppure no?

La risposta non è semplice ma è possibile esaminare alcuni casi attinenti alla realtà per comprendere a fondo questo fenomeno che è molto più diffuso di quanto non si possa pensare.

Monete con errore di conio: pazzesco, ecco quanto possono valere

Monete con errore di conio

L’errore di conio corrisponde a qualcosa di conosciuto ma anche “generico”: può riguardare una sola moneta o un numero diversificato di pezzi, riconoscibili per dettagli e differenze estetiche che possono essere scaturite quasi sempre da errori durante la pressatura e la coniatura in generale, errori quindi tecnici e non voluti da parte della zecca di stato.

Un errore di conio anche se raro o unico non definisce per forza una moneta in quanto ambita: spesso le emissioni con errore di conio più interessanti hanno una storia alle spalle che può “testimoniare” il decorso storico dell’emissione, così come la rarità riportata in numero di esemplari. E’ quindi anche l’interesse culturale e storico a fare di un errore di conio qualcosa di raro.

E’ un caso il famoso esemplare da 1 centesimo “sbagliato” che è formalmente una moneta del 2002 da 2 centesimi di euro che però per un errore risulta avere la “faccia” nominale da 1 centesimo sul lato corrispondente. Solo 1004 di monete del genere oramai 21 anni fa sono state prodotte prima che la zecca  si rendesse conto dell’errore e provvedesse allo smaltimento ma alcuni pezzi si sono “salvati” ed oggi sono venduti ad oltre 2500 euro se in ottimo stato, così come alcuni esemplari sono stati valutati più di 6000 euro.

Non per forza quindi una moneta, ad esempio da 1 o 2 euro che presenta una piccola differenza vale realmente molto di più del valore nominale.

Nulla però vieta nel mettere in vendita l’emissione e magari sperare in qualche super appassionato.

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