Fine del mercato tutelato: ecco chi potrà restare nel regime di maggior tutela

La fine del mercato tutelato da semplice step programmato è divenuto qualcosa di simile ad un vero e proprio “dissidio politico” che è arrivato addirittura a trasformarsi in una fonte di dissidio tra governo ed opposizione, almeno per qualche tempo. In realtà la fine del regime di maggior tutela è stata a lungo anticipata da ARERA, una forma di struttura che opera con lo stato che si occupa della gestione energetica nel nostro paese, regolamentando tutti i servizi. La fine del mercato tutelato comporta una larga fetta di persone in Italia la necessità di doversi “attivare” ed optare per una offerta energetica, di luce e gas, del mercato libero, ma ci sono categorie di persone che potranno restare nel regime di maggior tutela.

Ad oggi infatti i costi delle bollette del mercato tutelato sono ancora sensibilmente più bassi in relazione a diverse offerte del mercato libero.

Ma chi potrà continuare a farne parte? E perchè per tutti gli altri è arrivata “la fine” del regime di maggior tutela?

Fine del mercato tutelato: ecco chi potrà restare nel regime di maggior tutela

fine mercato libero

Con questa “mossa” di fatto l’Italia si porta in una condizione condivisa a quella della maggior parte dell’Unione Europea, ossia quella di non avere lo stato come “capo” principale delle forniture elettriche. Fin dall’introduzione del mercato libero nel 2006 è stato istituito il Servizio Elettrico nazionale che proprio dal 2007 si è occupato di continuare a fornire i servizi in questione con l’avvento del mercato libero, anche a coloro che non si sono ancora adattati alle nuove forme di clientela delle utenze private.

Il regime tutelato è esattamente questo ossia una forma di struttura regolamentata dell’energia che è di fatto l’erede del vecchio servizio elettrico nazionale. Dalla prossima primavera 2024 infatti la maggior parte dell’utenza che ne fa ancora parte sarà incentivata a scegliere un nuovo fornitore del mercato libero ed allo stesso tempo sviluppare una forma di regime di tutela momentaneo, per tutti coloro che non si saranno “adattati” a questo contesto. In questo caso non cambierà molto e lo stato farà da “tramite” per almeno 36 mesi prima di direzionare le utenze verso le società del mercato libero.

Diverse migliaia di persone però continueranno a far parte del regime di tutela, i cosiddetti sensibili, ad esempio chi è al di sotto di una soglia di reddito ad esempio chi ha un Isee non superiore a 9.530 euro oppure un isee di 20 mila euro se nel nucleo familiare sono presenti almeno 4 figli a carico, chi ha 75 o più anni ed i disabili.

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