Taranto, Procuratore Capristo agli arresti domiciliari

TARANTO – Il procuratore Capristo è agli arresti domiciliari su mandato della Procura di Potenza. Inoltre, la Procura ha chiesto gli arresti domiciliari anche per altre 4 persone.

Le Forze dell’Ordine indagano per induzione indebita per presunte interferenze alla Procura di Trani, dove Capristo non lavora più da qualche anno. Le altre 4 persone sarebbero un ispettore di Polizia (Michele Scivittaro) e 3 imprenditori (Giuseppe, Cosimo e Gaetano Mancazzo).

In più, si indaga sul rapporto tra Capristo e l’ispettore di Polizia Scivittaro. Stando agli inquirenti, il procuratore avrebbe controfirmato i documenti per la presenza in servizio dell’ispettore, senza che in realtà il militare prestasse servizio. Da qui il reato ipotizzato di truffa aggravata.

In più, sarebbe indagato a piede libero il successore del procuratore tarantino a Trani, l’ex procuratore Di Maio. Per il nuovo procuratore, i reati ipotizzati sono di abuso d’ufficio e favoreggiamento.

Capristo: su cosa si indaga

Secondo gli inquirenti, i 3 imprenditori avrebbero chiesto al procuratore barese che lavora a Taranto di fare pressioni su una giovane procuratrice.

Per il Procuratore di Potenza Francesco Curcio, l’obiettivo sarebbe stato “(…) perseguire in sede penale, senza che ne ricorressero i presupposti di fatto e di diritto, la persona che loro stessi avevano infondatamente denunciato per usura in loro danno, in modo da ottenere indebitamente i vantaggi economici ed i benefici conseguenti allo status di soggetti usurati”.

La giovane procuratrice si sarebbe rifiutata, denunciando tutto e facendo scattare l’indagine.

Invece, Di Maio avrebbe ricevuto una relazione di servizio dalla stessa dove si indicavano presunte pressioni da parte di Scivittaro a nome di Capristo.

Secondo chi indaga, Di Maio avrebbe avuto “comportamenti omissivi”. Per chi indaga, l’obiettivo sarebbe stato non evidenziare il presunto ruolo del procuratore di Taranto nella vicenda. Il Consiglio di Stato avrebbe quindi trasferito Di Maio, sulla scia del ricorso dell’attuale procuratore Nitti.

In più, il procuratore di Taranto era stato inserito nel Registro degli indagati lo scorso anno da un’altra Procura (quella di Messina), per la vicenda di un presunto falso complotto ai danni dell’Eni, quando il procuratore lavorava a Trani.

Capristo, tramite i suoi legali, nega ogni addebito. Il procuratore aggiunto di Taranto Maurizio Carbone ha comunicato l’avvenuta perquisizione delle Forze dell’Ordine all’ufficio della Procura di Taranto di Capristo, senza commenti sulla vicenda, in attesa di saperne di più.

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