ArcelorMittal: Confindustria e Usb preoccupati

TARANTO – Sulla vicenda ArcelorMittal sindacati e imprese dell’indotto esprimono preoccupazione per motivi diversi.

Da un lato, Confindustria Taranto è perplessa e manda una lettera al Governo. “il rischio che si palesi, nel medio-breve periodo, una situazione analoga a quella di quattro/cinque anni fa c’è tutto” spiegano.

Quindi, è fondamentale lavorare su un piano industriale credibile. Anche se alcuni pagamenti sono arrivati alle imprese dell’indotto, seppur con forte ritardo, molti temono che la società franco-indiana ArcelorMittal possa continuare una campagna di disimpegno dall’ex Ilva.

Da qui, l’idea di alcune imprese dell’indotto sarebbe quella di chiudere i rapporti di fornitura esistenti. Per Confindustria Taranto, quindi, il Governo deve dare una risposta immediata, facendo intervenire a un tavolo anche la stessa Confindustria e gli enti locali.

ArcelorMittal, il commento dell’Usb

Anche il sindacato dei lavoratori Usb ha dichiarato la preoccupazione degli operai per qiuello che sta succedendo. Per il segretario provinciale di Taranto Francesco Rizzo “È evidente che il Governo sta chiudendo un vergognoso accordo con la multinazionale per consentirle di licenziare migliaia di lavoratori”.

Infatti, secondo Rizzo ci sarebbe un documento del Governo che approverebbe gli ammortizzatori sociali per gran parte degli operai ex Ilva, dando così un aiuto ad ArcelorMittal.

In più, secondo il sindacato dei lavoratori, non ci sarebbero né i grandi investimenti promessi per la città né una vera riconversione dal punto di vista della salute e dell’ambiente e non solo della produzione industriale del polo siderurgico.

Per questo, l’Usb dichiara che non permetterà che ci siano nuovi licenziamenti e che procederà a tutte le iniziative e le mobilitazioni per evitarlo.

Ora, quindi, sia la Confindustria cittadina che i sindacati attendono risposte concrete dal Governo per quanto riguarda la vicenda ArcelorMittal. Non si parla solo dei suoi risvolti economici, ma anche dei suoi operai e il suo indotto: si parla di futuro.

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