Queste piante fanno male alla salute: ecco quali sono

Nel nostro mondo moderno nel quale viviamo che è caratterizzato dall’industria, dalla chimica e da un fare decisamente frenetico, si sta manifestando sempre di più la voglia di avvicinarsi alla Natura, il che rappresenta un bisogno alquanto comprensibile anche se non assolutamente privo di rischi.

Infatti, se ci si dedica alla raccolta delle piante erbacee spontanee la probabilità di confondere tutte le specie e di raccogliere una pianta pericolosa, è davvero molto alta. Al contrario di quel che si può pensare, infatti, sono molte le piante che vengono definite tossiche, pericolose e addirittura mortali.

Si tratta di piante che si possono incontrare nel proprio giardino ma anche in giro facendo una semplice passeggiata nel bosco. A questo proposito, allora, ecco un elenco di 6 piante velenose molto comuni in Italia, di cui spesso però non si conosce l’azione tossica.

Quali sono le piante più pericolose per la salute dell’uomo?

  • Belladonna: il cui nome deriva da “Atropos”, una delle tre Moire che taglia il filo della vita + “Belladonna” in quanto le donne nel Rinascimento utilizzavano proprio quel succo ottenuto dalle bacche per dilatare le pupille e rendere lo sguardo più seducente.Tutta la pianta viene considerata tossica ma maggiormente lo sono le bacche e in un bambino l’assunzione di 2 o 3 bacche può risultare totalmente fatale.

    I sintomi che si manifestano sono: nausea, vomito, tachicardia, ipo-salivazione, stitichezza, difficoltà nel deglutire, delirio, vertigini, ansia, convulsioni e perfino coma. L’uso di questa pianta in fitoterapia è stato abbandonato proprio a causa del rapporto sfavorevole che c’è tra rischio e beneficio. La Belladonna può essere utilizzata però nel trattamento di stati spastici per l’apparato digerente ma soltanto su prescrizione medica.

  • Cicuta: una pianta erbacea che se viene spezzata emana un odore di urina alquanto sgradevole ma non è da confondere con altre Ombrellifere commestibili come ad esempio l’Angelica. Questa pianta è molto famosa per essere l’ingrediente principale dell’infuso che causò la morte di Socrate e nel corso della storia fu poi utilizzata molte volte, oltre che come veleno, anche per vari rimedi medicinali dall’azione analgesica.

    Esiste però anche la Cicuta minore, ovvero una specie che non si deve confondere con il Prezzemolo e il Cerfoglio perché potrebbe davvero provocare un avvelenamento da ingestione. Tutta la pianta risulta essere particolarmente velenosa e può causare la morte a causa delle neurotossine presenti. Oltre a questo può anche la paralisi neuromuscolare portando all’immediato decesso per asfissia.

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