Forno a microonde: è allerta: “Non cucinare questi cibi!”

Il microonde ha conquistato ormai quasi tutte le cucine italiane. Ormai infatti lo troviamo presente in due famiglie su tre e questo grazie alla sua estrema praticità, facilità e soprattutto velocità d’uso. A favorirne questa grande diffusione, superando i molteplici pregiudizi del passato, sono stati principalmente due aspetti: uno la possibilità di semplificare le operazioni, in quanto permette la preparazione di un pasto in pochi minuti e l’altro la capacità di consentire una cottura decisamente dietetica  e leggera dei cibi, senza aggiunzione di grassi e condimenti vari.

Tuttavia però ci sono alcuni cibi da non riscaldare mai nel microonde ed è importante usarlo bene, specie in quelle pratiche quotidiane più semplici, come il riscaldamento dei cibi già cotti. Questo è necessario per non correre il rischio di contrarre malattie a trasmissione alimentare che sono dovute ai batteri e ai microrganismi tossici per la salute del nostro corpo.

Il pollo è il primo alimento da non riscaldare nel forno a microonde in quanto il rischio è dovuto all’elevata contaminazione batterica che può verificarsi soprattutto nella carne cruda per via della presenza di Salmonella o di Campylobacter, che soltanto con una cottura giusta ed adeguata sono in grado di combattere. Dato che all’interno del forno, le microonde non penetrano uniformemente in tutte le parti del cibo, alcune zone si riscaldano meno delle altre e i patogeni potrebbero sopravvivere.

Forno a microonde: ecco qualche informazione in più.

Le onde penetrano per due centimetri all’interno della carne e negli strati più profondi questo riscaldamento avviene soltanto per induzione. Un altro aspetto che rende il pollo decisamente poco adatto rispetto ad altre carni nel microonde è la sua elevata densità di proteine in quanto le molecole si scompongono e possono causare seri problemi allo stomaco.

Riso: in questo caso più che il riscaldamento i sé è determinante il modo in cui viene conservato dopo la cottura perché può contenere dei batteri patogeni, che in genere muoiono con il calore. Alle volte, però, producono delle spore resistenti alle temperature più alte, come avviene nel caso del Bacillus cereus. Se il riso è rimasto per diverse ore fuori dal frigorifero alla normale temperatura ambiente, le spore rimaste dopo la cottura si trasformanno in batteri.

Questi microrganismi non faranno altro che moltiplicarsi producendo un’eccessiva quantità di tossine, che possono causare vomito e forte diarrea. E il riscaldamento all’interno del forno a microonde potrebbe non essere in grado di ad eliminarle, in quanto sono necessarie temperature più elevate rispetto a quelle che può avere quest’ultimo.

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