Chi può andare in pensione nel 2024: ecco tutti i requisiti

Il 2024 costituisce un nuovo anno “complicato” per il contesto di welfare  in Italia, nazione dove come molte altre spicca una forma di diseguaglianza tra persone che fanno parte del mondo del lavoro e coloro che ne stanno di fatto uscendo o ne sono già uscite. Statisticamente le generazioni meno mature avranno maggiori difficoltà effettive rispetto a quelle passate, in quanto il sistema è cambiato e l’età pensionabile sempre più elevata incentiva una forma di squilibrio in tal senso. Ma effettivamente chi può andare in pensione in questo 2024?

Sono ovviamente varie le casistiche che evidenziano tra le altre cose una naturale propensione comune nel fare ricorso a metodi di pensionamento anticipato.

Quali sono le casistiche principali aggiornate al 2024 e le tipologie di pensionamento?

Pensione 2024, chi può andarci? Ecco le casistiche

Il 2024 costituisce un nuovo anno "complicato" per il contesto di welfare

Esistono sostanzialmente due modi principali per andare in pensione: attraverso un numero sufficiente di anni contributivi e requisiti anagrafici, oppure arrivando ad una età minima che corrisponde all’età pensionabile, anche se in realtà anche in quest’ultimo caso è necessario avere un numero minimo di contributi in termini di anni accumulati. Per la pensione di vecchiaia, la domanda può essere effettuata a partire dall’età anagrafica di 67 anni unitamente ad almeno 20 anni di contribuzione.

Discorso molto diverso legato alla pensione anticipata esclusivamente contributiva, che può essere richiesta in modo indifferentemente dall’età anagrafica da parte di coloro che hanno accumulato almeno  42 anni e 10 mesi di contributi per gli uomini e 41 anni e 10 mesi per le donne, risultando validi anche i contributi concepiti da versamenti volontari, da riscatto e figurativi (ma sono necessari almeno 35 anni contributivi consecutivi). In questo caso è prevista una “finestra mobile”, ossia una forma di “attesa”  tra fine del periodo lavorativo e inizio del pagamento della pensione, di 3 mesi.

Confermata anche l’altra “principale” forma di pensionamento anticipato, ossia Quota 103,  che richiede almeno 62 anni e 41 anni di contributi  ma in qualche modo meno “potente” ed efficace in quanto dal 2024 cambia il modo che passa da quello misto a quello contributivo, in questo modo fino all’età di 67 anni il pensionato non potrà acquisire un assegno mensile pari a 4 volte il “minimo” pari a 2.394€ lordi al mese.

Confermata Opzione donna che però vede il proprio requisito d’età minimo salire a 61 anni e 35 di contributi. Questa forma di pensionamento anticipato è valida per le disoccupate, le licenziate ma anche le invalide almeno al 74 % e le caregivers. In requisito di età può ridorsi di 12 mesi per ogni figlio fino a un massimo di due anni.

Con la stessa logica (requisito caregiver/invalidità 74 %/disoccupato) è stato confermato anche Ape Sociale, che permette di andare in pensione all’età minima anagrafica di 63 anni e 5 mesi, e  30 anni  di contributi (36 anni  anni per chi fa parte dei “mestieri gravosi”.

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