100 lire secondo tipo, conservi ancora queste piccole monete? Ecco il valore

La coniatura di monete ed emissioni sempre nuove ha fatto parte della storia dell’Italia a lungo, in moltissimi casi i nuovi formati hanno avuto una reale forma di successo, ma in altri si è trattato di espertimenti a dir poco fallimentari, pur essendo assolutamente motivati in buone intenzioni. Se la moneta più comune come 100 lire è sicuramente ancora oggi facilissima da riconoscere la seconda versione pur essendo formalmente ricalcata sullo stesso modello, ha avuto molta meno fortuna, chiamata anche 100 lire secondo tipo o 100 lire piccole, hanno avuto una diffusione molto limitata, rispettivamente a pochi anni.

Ma anche le monete che non hanno fatto breccia negli italiani con poche esclusioni hanno comunque un “ruolo” nella storiagrafia della moneta.

E’ anche il caso di questa moneta, poco apprezzata ai tempi ma che non manca in qualsiasi collezione: quanto vale la 100 lire secondo tipo?

Conservi ancora le 100 lire secondo tipo? Ecco il valore di oggi: “Pazzesco”

100 lire secondo tipo

Il contesto storico corrispondente fine anni 80 e inizio anni 90 ha evidenziato numerosi cambiamenti nelle monete, come avvenuto pochi anni prima con le banconote: le 50 e 100 lire, tra le monete più diffuse dal periodo del secondo dopoguerra in poi, erano oramai parzialmente svalutate come del resto l’intera valuta e la condizione non era così conveniente creare fisicamente queste monete, che come ogni emissione ha un costo.

L’idea quindi che trovo spazio che poi diventò realtà era molto semplice: dimezzare il contenuto di metallo per emissioni dallo stesso valore facciale quindi dalla stessa efficacia, entrambe le monete quindi sarebbero divenute molto più piccole con un notevole risparmio nei costi produttivi.

La 100 lire secondo tipo, diffusa dal 1990 fu dismessa nella produzione nel 1992 e di fatto nel 2002, anno di dismissione della lira, pochissimi ne facevano ancora uso, una forma di destino simile ma ancora più avverso delle monete da 1 e 2 centesimi di euro.

La 100 lire in questione infatti aveva lo stesso aspetto di quella “grande”, ma era semplicemente troppo piccola , con dimensioni praticamente dimezzate rispetto alla progenitrice, fattore che ha contribuito a renderla poco accettata ed amata da parte di tutti, in pratica: alla fine del 1992 la Zecca dovette di fatto arrendersi e questa moneta è stata sostituita dalla più grande emissione Italia Turrita.

Ma quanto vale oggi una 100 lire piccola? Molto poco, anche se alcune emissioni riconoscbili dai due “9” inclusi nell’anno, quindi sulla base della moneta più chiusi di altri esemplari può far guadagnare tra i 20 ed i 50 euro a seconda dello stato.

Poco sotto una comparazione tra le “normali” e quelle con i 9 più chiusi, più rari.

100 lire secondo tipo

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