Vecchia moneta da 10 centesimi, cercane subito una di queste e sei ricco

Le monete italiane sono state a lungo condizionate da vari ambiti, anche strutturali ed hanno cambiato foggia, valore e dimensioni anche in pochi anni varie volte, in particolare nei momenti molto specifici della storia del nostro paese, che ha visto anche l’impiego di monete e banconote differenziate anche nei generi. I centesimi sono oggi associati all’euro ma fino alla prima metà del Novecento erano molto popolari anche nella lira, ed una moneta da 10 centesimi corrispondente proprio alla vecchia emissione può portare un enorme guadagno.

In modo specifico facendo riferimento ad edizioni molto specifiche e particolari, si tratta infatti di monete che sono rare ma possono essere comunque trovate in vecchi mobili, cassetti o mobili.

I centesimi di lira ai tempi avevano un valore non così elevato, ma oggi possono rivelarsi preziosi.

Moneta da 10 centesimi, cerca questo esemplare in particolare: ecco il valore

10 centesimi moneta

Come ogni forme di decimali anche i centesimi di lira hanno “avuto diffusione” fino alla naturale quanto inevitabile svalutazione della moneta, che in vari ambiti temporali ha portato progressivamente dismissione dei centesimi “Minori” e quelli da 10  sono riusciti a “sopravvivere” fino ai primi decenni del Novecento.

Tra quelli più collezionisticamente rilevanti figurano ad esempio quelli coniati dal 1862 quindi nei primissimi anni di “vita” del Regno d’Italia. Concepita in molti esemplari, e prodotta sia in zecche italiane che addirittura straniere data la necessità di disporre di tantissime monete in poco tempo (Infatti alcune presentano iniziali che fanno riferimento a zecche di Parigi, Strasburgo, Bruxelles o Birmingham.

La diffusione delle monete in questione, dall’aspetto dorato (chiamate infatti anche Soldone) si è protratta per tutti i primi anni di vita del Regno d’Italia, essendo state coniate fino al 1867. Sono tutte interessanti , ma alcune lo sono maggiormente come quelle che riportano 1862 e la sigla OM (che indica la produzione a Strasburgo) oppure quelle realizzate a Parigi nel 1866, riconoscibli dall’assenza di una lettera a mo di sigla. Queste possono valere da 30 euro fino a 900 euro ma solo se in condizioni di conservazione assolutamente perfette.

Tutte le altre valgono mediamente la metà, in quanto un esemplare usurato non può valere più di 5 euro, mentre uno di qualsiasi tiratura e zecca può fruttare un guadagno tra i 400 ed i 600 euro come valutazione massima effettiva.

Anche stavolta risulta importantissimo quindi valutare la reale condizione di conservazione di queste monete, che come molte altre del tempo vedono la raffigurazione del re, in questo caso Vittorio Emanuele II.

10 centesimi moneta 2

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