Pagamenti con i contanti, ecco in quali casi scatta la multa: “Attenzione”

In Italia l’uso del contante difficilmente sarà effettivamente abbandonato entro una soglia di “tempo” effettiva anche perchè a dispetto di un rilancio ed un aumento dell’utilizzo del denaro elettronico questo continuerà prevedibilmente ad essere utilizzato per molto tempo soprattutto per le piccole e medie transazioni che costituiscono nella maggior parte dei casi una forma comunque “controllata” di movimenti di denaro.  I pagamenti con i contanti costituiscono quindi ancora qualcosa di reale e percepibile al punto che oggi come nel recente passato stabilire una forma di soglia e quindi di limite sul loro utilizzo costituisce una necessità, al punto che già i precedenti e recenti governi avevano sviluppato una multa in casi specifici.

La sanzione pecunairia risulta essere infatti concepita in modo molto definito qualora un utilizzatore “sfori” ossia vada oltre questi limiti di importo con pagamenti di contante.

Ma in quali casi scatta effettivamente la sanzione? Proviamo a scoprirlo.

Pagamenti con i contanti, ecco in quali casi scatta la multa: “Attenzione”

Pagamenti con i contanti multa

La necessità di regolarizzare la presenza eccessiva di transazioni con i contanti è fondamentale soprattutto quando oltrepassa un limite di importo, questo perchè, banalmente, è molto più difficile tenere traccia e quindi effettuare una forma di “controllo” sui movimenti di denaro. Per questo, seppur molto discusse ed anche osteggiate, le forme di pagamento di contante oltre una soglia risultano essere qualcosa sottoposto spesso a limiti che sono cambiati anche in pochi anni. Ad esempio sotto il governo Conte II è stato progressivamente ridotto fino a 2000 euro la soglia di pagamento ossia, le transazioni con i contanti fino ad un determinato in porto non sono mai soggette a controlli o multe, ma per pagamenti più importanti è necessario provvedere ad una transazione “tracciabile” quindi un sistema elettronico come può essere ad esempio, un bonifico.

Con il governo Meloni questo tipo di limite è stato portato inizialmente a 10 mila euro, poi “ridotto” a 5000 euro una forma di compromesso, così da tenere comunque una forma di controllo e limitare fenomeni molto comuni come l’evasione fiscale che fa ricorso in maniera importantissima proprio al denaro liquido.

La soglia infatti legata non al possesso ma alla transazione quindi un pagamento o anche un passaggio di denaro tra due parti, è di 5000 euro, non modificata con l’inizio del 2024, ed è prevista una sanzione in caso di “sforamento” di questa soglia risulta essere in una multa 1.000 euro ad un massimo di 50.000 euro. E’ stata considerata lecita anche la multa per l’omessa segnalazione con una potenziale multa che può essere da circa  3000 euro fino a 15 mila euro.

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