Fino a 110.000€ se trovi questo francobollo: ecco quale cercare

Quasi tutti comprendono la struttura e l’utilità dei francobolli che sono degli oggetti impossibile da non distinguere oggi come in passato, divenuti il simbolo, o almeno uno dei principali, della corrispondenza effettiva di tipo postale. Oggi  restano comunque molto importanti anche a dispetto di una forma di concetto di posta divenuta anche e soprattutto di stampo telematico, la tecnologia però non ha ancora sostituito la funzione “culturale” del francobollo che è anche un tipico oggetto da potenziale collezione. Un singolo esemplare infatti per un appassionato risulta essere anche un “feticcio” in virtù della potenziale rarità ed uno dei più famosi del contesto europeo può valere oltre 100.000 euro.

Si tratta ovviamente di un pezzo rarissimo che ha anche una storia particolare, proprio il background può risultare essere un fattore per la maggior parte dei casi solamente positivo per aumentare il valore effettivo già alto.

Di quale francobollo si tratta, uno in grado di rendere effettivamente ricco?

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La storia del francobollo rispetto ad esempio alle monete o alle banconote è relativamente facile da individuare: risale precisamente al 1840 concepito da un funzionario britannico che proprio in questo anno molto specifico ha sviluppato con la creazione di un nuovo macchinario appositamente concepito, che è servito allo sviluppo del primo francobollo, della serie Penny Black.

Il Regno Unito è stato anche il primo paese a sviluppare una enorme diversità di pezzi in questione, anche grazie ad una enorme capacità produttiva iniziale. Per questo ancora oggi i francobolli antichi più ambiti sono proprio quelli del Regno Unito. E quello in questione ha una storia abbastanza particolare da essere comunque degna di interesse.

Il francobollo da due pence (2d) Tyrian Plum, color prugna, infatti è uno dei francobolli europei più rari da trovare in assoluto: concepito per sostituire una precedente versione diversa, la produzione iniziale fu addirittura di 24 milioni di pezzi, riconoscibili dal volto di re Edoardo VII sul fronte.

Con l’improvvisa morte del re però avvenuta il 6 maggio 1910 quindi poco dopo lo sviluppo dell’emissione, si decise di distruggere tutti gli esemplari, cosa che fu effettivamente portata a termine, però alcuni esemplari, seppur non quantificati (probabilmente qualche centinaio, di cui circa 140 sono stati conservati nella Collezione Filatelica Reale) sono sopravvissuti alla distruzione.

Oggi un esemplare di questo tipo può valere fino a oltre 100.000 euro, con picchi di 110.000 euro per un esemplare integro e perfettamente conservato ad oggi.

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