Attenzione alla truffa della banconota accanto al Bancomat: ecco come difendersi

Da che mondo e mondo, in qualsiasi presenza di denaro o altre forme di risorse utili, sono state concepite forme di raggiro anche molto diversificato, fin dal concetto di economia ed ancora di più con il denaro, che è la valuta principale che “fa girare il mondo” , nel bene e nel male. Quasi sempre la parola “truffa” fa ricorso ad una forma di raggiro che ha come scopo ed unico obiettivo acquisire in modo illecito direttamente del denaro oppure fare in modo da poter ottenere questo come fine ultimo. Un esempio può essere la truffa della banconota che si applica in un contesto specifico come quello dello sportello Bancomat.

Ad ogni forma di truffa esiste una forma di “piano” che si nasconde da parte degli autori, e questa in particolare pur essendo strutturalmente semplice è ancora una molto conosciuta.

Come difendersi dalla truffa della banconota ed il Bancomat? Proviamo a scoprirlo.

Attenzione alla truffa della banconota accanto al Bancomat: ecco come difendersi

Attenzione alla truffa della banconota accanto al Bancomat

I tradizionali sportelli ATM Bancomat sono naturalmente portati ad una minore presenza sul territorio italiano, in quanto con meno necessità di fare ricorso in modo urgente del contante , la loro funzione è sicuramente ridotta rispetto al passato. Ma proprio per questo quelli attivi e quindi funzionanti mantengono un importante ruolo in ogni ambito possibile, per questo sono presi di mira da raggiri vari.

Quello della banconota fa ricorso al fattore distrazione e le “vittime” preferite sono soprattutto gli anziani. Si sviluppa in modo tale da far “comparire” apparentemente per caso, una banconota dal valore di 20, 50 o 100 euro accanto ad uno sportello bancomat ma non in modo troppo evidente, piazzata da uno degli “addetti alla truffa”. Al momento in cui la “vittima” sta per ritirare il denaro o la tessera dall’ATM è proprio uno dei complici a “far notare” la presenza della banconota poco lontano, così da creare qualche secondo di confusione in quanto la vittima viene portata a credere di aver effettivamente perso il denaro.

Questo lasso di tempo è sufficientemente lungo da portare il secondo complice, sfruttando il momento di distrazione della vittima ad impossessarsi della tessera o del denaro. Un fenomeno che sembra molto macchinoso ma che è effettivamente in grado di portare ad una perdita di denaro che spesso viene ravvisata solo molto dopo, anche importante.

Per questo bisogna applicare un senso di scetticismo all’ambito del prelievo evitando di farsi distrarre da nessuno in un ambito così delicato.

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