Tassa sulle bevande zuccherate in arrivo: ecco cos’è la Sugar Tax

Le tasse identificano quasi sempre qualcosa di considerato “teoricamente accettabile” ma spesso inaccettabile dal punto di vista prettamente pratico anche perchè in particolare l’Italia non ha una tradizione culturale molto “legata” alla tassa giusta. Ma non sempre le tasse hanno una valenza che “pesa” nei confronti dei cittadini, in quanto si fa ricorso a questo termine anche per delle forme di limitazione di alcuni prodotti, come i beni di consumo: la Sugar Tax, dopo essere stata bocciata dalla Consulta ha trovato una forma di carattere ufficiale a partire dall’Analisi dalla Corte Costituzionale che ha di fatto confermata la forma del testo base della tassa che si applica sulle bevande zuccherate.

E’ una misura non creata ad hoc per il nostro paese ma che già viene determinata in diverse nazioni, anche europee.

Dopo vari step e vicissitudini anche la Sugar Tax dovrebbe trovare una reale efficacia nel corso dei prossimi mesi.

Sugar Tax in arrivo: cos’è e cosa cambia per i consumatori?

Tassa sulle bevande zuccherate

E’ una forma di limitazione, attraverso una imposizione effettiva sui costi delle bevande zuccherate, generalmente quelle a carattere fortemente edulcorante (come le varie bevande considerate analcoliche con una percentuale mediamente alta di zuccheri o altri edulcoranti) per una questione di ambito di salute e sociale. In modo diverso ma in qualche modo parallelo la Sugar Tax porta i vari produttori e le aziende che concepiscono bevande di questo tipo.

Nello specifico la forma attuale prevede una forma di azione diretta legata ad un costo maggiore in termini di imposta applicata in 10 euro per ettolitro per i prodotti finiti e di 0,25 euro per kg per quelli che saranno poi diluite. Una sorta di incentivo “al contrario” che servirà almeno nelle intenzioni (ma è come detto una politica avviata da tempo che prevede in generale una regolarizzazione di prodotti di questo tipo) a causa di un impatto sempre più evidente in termini di obesità e sovrappreso ma anche di problematiche legate al consumo di bevande di questo tipo, che secondo vari studi incentivano anche la percentuale di diabetici.

Secondo la Corte la “sentenza” ragionevole e non discriminatoria, ma cosa cambia direttamente per il consumatore medio? Non è stata ancora confermata una forma di ripercussione sui consumatori ma è abbastanza ragionevole considerare questa come una prospettiva a dir poco concreta, in quanto i grossi produttori saranno sicuramente incentivati a far pagare almeno una parte dei costi in più. La tassa non si applica quindi sul costo effettivo della vita, come per altri prodotti.

 

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