Terreno Abbandonato, quando conviene davvero? Ecco il parere dell’esperto

Esistono infinite possibilità di investimento effettivo che fanno riferimento ad un potenziale guadagno relativo ad un terreno oramai caduto in disuso e quindi generalmente considerabile abbandonato: condizione che non solo Italia, è sempre più comune, anche se non “avviene nel vuoto” quindi si rispecchia in modo definito in un contesto di cambiamento anche del mercato immobiliare, ma non solo. Diverse guide hanno effettivamente portato avanti dei consigli su come trovare un profitto dietro un investimento di un terreno abbandonato ma non è ovviamente qualcosa da scegliere “a scatola” chiusa, per questo è lecito chiedersi quando conviene.

Questo anche perchè non tutte le situazioni sono minimamente simili o analoghe.

Quando un terreno abbandonato conviene sul serio, quindi davvero?

Il terreno abbandonato conviene? Ecco cosa valutare davvero

Terreno Abbandonato quando conviene

Sono tante le condizioni che portano un proprietario precedente che sia esso una persona fisica o un insieme di entità o anche una società, a “passare la mano” in maniera più o meno distinta: crisi economiche, scelte sbagliate, investimenti diversi ma anche la volontà di cambiare tipologia di operatività però cambiando il settore.

Un terreno abbandonato conviene quando, generalmente, si è in grado di sviluppare una condizione di potenziale investimento positivo, ma non è una buona idea adattare il terreno stesso ai nostri bisogni, al contrario bisogna valutare sia i costi iniziali in fatto di spesa e quelli continuativi oltre ad una generale possibilità che il terreno può conferire.

Un terreno può essere infatti liberamente impiegato se il comune di appartenenza non fa risultare un proprietario attivo che “risponde” ad eventuali richieste da parte del comune stesso: la municipalità può conferire liberamente l’utilizzo dello stesso anche per delle valutazioni iniziali che possono essere operate in relazione alle potenzialità del terreno (cosa utile se vogliamo sviluppare un allevamento o una coltivazione di qualche tipo) ma anche in relazione alla dimensione ed alla logistica, ossia se è effettivamente ben collegato con il resto dei raccordi stradali o con i mezzi pubblici.

Un terreno può essere anche impiegato e valutato in modo totale acquisendo il diritto di usufrutto dello stesso, condizione che libera dalla condizione di mantenimento l’interessato: con l’usufrutto infatti la proprietà così come le responsabilità restano del precedente proprietario, mentre “l’ospite” deve prodigarsi e sviluppare una parte del guadagno da delegare al proprietario.

Quindi è fondamentale valutare ogni singola possibilità e costi ma anche il tempo necessario in prospettiva di bisogno affinchè inizi a farci fruttare.

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